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decreto iorestoacasa coronavirus covid-19
     
Coronavirus: passeggiate, sport all'aperto, documenti
e seconde case.   Queste le ultime regole del governo

Spostamenti tra le città permessi solo se necessari, le misure riguardano pure i movimenti dentro i comuni.

L'obiettivo: ridurre al minimo i contatti tra persone.

  1. Il modulo per l'autocertificazione deve essere compilato anche se si va a piedi e ne serve uno per tragitto.
    è scaricabile dal sito del ministero dell'Interno ma è anche disponibile sul nostro sito (SCARICA QUI IL PDF)
    L'autocertificazione deve essere sempre compilata anche per gli spostamenti a piedi.
    Se si tratta di spostamenti fissi (ad esempio per andare al lavoro o per l'assistenza a un familiare malato) si può utilizzare sempre lo stesso modulo indicando le cadenze.
    Se invece si tratta di spostamenti diversi, bisogna compilarne uno ogni volta che si esce.
    Se al momento del controllo non si è in possesso del modulo si può giustificare verbalmente lo spostamento.

  2. Sì alla boccata d'aria Ma restando vicino a casa e da soli (o distanti).
    È uno dei punti più controversi del decreto perché il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto ai cittadini di rimanere a casa ma non ha vietato in maniera esplicita le passeggiate.
    E dunque si sono rincorse le interpretazioni e alla fine è stato spiegato che le passeggiate «sono consentite purché circoscritte alla propria zona e comunque per una durata di tempo limitata» .
    Se si è in due bisogna mantenere una distanza di almeno un metro.
    Una modalità simile a quella concessa a chi ha necessità di portare a spasso il proprio cane, o comunque deve raggiungere un negozio per fare la spesa, oppure andare in farmacia o ancora andare a piedi a portare assistenza a un familiare.
    Anche chi va a piedi deve portare con sé il modulo di autocertificazione e giustificare lo spostamento in caso di controllo delle forze dell'ordine.

  3. Per l'attività fisica evitare assembramenti. Anche se sono sempre di più i parchi chiusi da Sindaci e Governatori regionali.
    È l'altro punto controverso del decreto perché non c'è un espresso divieto ma il governo ha raccomandato di non uscire. Il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa ha twittato:
    «Per chiarezza in tema di coronavirus e comportamenti: lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti»
    .
    Poco dopo sul sito della presidenza del Consiglio si è deciso di fornire una linea precisa: «Parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all'aperto, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro».
    Si sono moltiplicate però le amministrazioni locali che hanno deciso di vietare l'accesso ad molti parchi e ville comunali.

  4. Documenti in scadenza, il governo prevede una proroga della durata.
    Migliaia di cittadini hanno alcuni documenti in scadenza, in particolare la patente. Il decreto firmato dal presidente del Consiglio dispone la chiusura delle agenzie di pratiche e in ogni caso anche gli uffici dell'Automobile club d'Italia sono chiusi tanto che sul sito è comparso un messaggio per informare che «dal 16 marzo 2020 sarà attivo un servizio di assistenza destinato ai cittadini privati, finalizzato a rispondere alle richieste di informazioni sul funzionamento degli Uffici Pra del territorio nazionale e sull'espletamento delle formalità Pra in questo periodo di emergenza sanitaria».
    In ogni caso fonti del governo hanno già fatto sapere che tutti i documenti in scadenza saranno prorogati fino alla durata dei divieti imposti dal decreto.
    Si è deciso invece disporre il rinvio per il pagamento delle cartelle esattoriali in scadenza.

  5. Solo se c'è un'emergenza si può andare nella seconda abitazione.
    Molte persone erano nelle seconde case, in campagna o in montagna, quando è stato firmato il decreto.
    Si può rimanere in quelle abitazioni se non si ha necessità di rientrare presso il domicilio principale senza fornire alcuna comunicazione alle autorità.
    Le regole da seguire sono sempre le stesse e dunque se si esce da casa bisogna avere il modulo di autocertificazione e comunicare il motivo dello spostamento.
    Quando invece si decide di rientrare presso l'abitazione principale non ci sono limitazioni, perché il provvedimento del governo contiene un articolo che recita:
    «Chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza» .
    Eventuali spostamenti successivi sono consentiti soltanto per motivi di grave emergenza come una perdita di gas o di acqua, un crollo o altre situazioni di rischio che necessitano interventi di riparazione.

  6. Necessarie precauzioni per assistere i familiari.
    Ospedali, visite limitate ad andare ad assistere i familiari anziani, oppure a portare loro la spesa o i farmaci, è uno dei motivi che giustificano gli spostamenti.
    L'importante è mantenere la distanza di un metro e utilizzare i dispositivi di protezione come guanti e mascherine.
    Ci sono limitazioni molto stringenti anche per andare a trovare i parenti che si trovano ricoverati.
    Infatti nel decreto è specificato che l'accesso di parenti e visitatori a ospedali, hospice, strutture residenziali per anziani, pronto soccorso, è «limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura», che è «tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione» .
    In particolare viene raccomandato di non entrare nelle sale di attesa dei pronto soccorso a meno che il parente non sia autosufficiente proprio perché si tratta di luoghi maggiormente a rischio contagio.

  7. In macchina massimo in due.
    Per gli spostamenti in auto bisogna essere massimo in due ed è preferibile sedere uno davanti e uno dietro.

  8. Niente cene tra amici o tra parenti né incontri tra bambini.
    Non si può partecipare alle cene con amici e familiari che non siano conviventi, sono vietate le feste e gli eventi.
    In caso di incontro bisogna mantenere la distanza di sicurezza ed è opportuno indossare i dispositivi di protezione come guanti e mascherine.
    Il decreto vieta gli assembramenti, una disposizione che era stata decisa quando ancora era consentita l'apertura di bar e ristoranti ed è stata rinnovata anche adesso che i locali pubblici sono stati chiusi.
    Serve infatti a evitare che le persone si riuniscano anche all'aperto e che i contatti siano tanto ravvicinati da non consentire il rispetto di quelle misure che sono state suggerite dal comitato tecnico-scientifico per evitare il contagio.
    Gli esperti sconsigliano anche gli incontri tra bambini che certamente non sono in grado di rispettare le limitazioni e dunque potrebbero trasmettersi il virus.

Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera 13 marzo 2020 | 19:40

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Fonti d'informazione:
Ministero della Salute
OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
Istituto Superiore di Sanità (ISS)
Istituto Nazionale Malattie Infettive
INMS Lazzaro Spallanzani
quotidiano La Repubblica
quotidiani Corriere della Sera
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